Un pavimento molto bello, caldo e naturale per le nostre case di campagna è il cotto che si ricava dall’ argilla impastata con acqua ed essiccata in forno.
Se adeguatamente trattato in fase di posa e durante la manutenzione ordinaria dura nel tempo.
Si procede posando le piatrelle con malta cementizia o colla, successivamente, sono stuccate una alla volta per non sporcare la superficie del pavimento, per i battiscopa si possono usare dello stesso materiale.
Dopo 20-50 giorni dalla posa con malta, a seconda della stagione,va fatta la rimozione dei residui cementizi della fugatura e delle “efflorescenze saline”.
Se si sono usati collanti, l’intervallo di attesa si riduce a 5 giorni circa. Il lavaggio è eseguito da personale specializzato, con appositi detergenti, abbinati all’uso di attrezzature specifiche. Serve anche quando sorge la necessità di rimuovere trattamenti impropri da vecchi pavimenti o di eliminare macchie da inquinamento, eventuali muffe, depositi calcarei e grassi.
La finitura puo’ essere fatta in due modi: o con diverse mani di olio o cera d’api. Il primo è indicato per scurire il tono del pavimento, mentre la cera lascia il colore invariato. Si danno 3 mani di questi prodotti, aspettando che il pavimento sia ben asciutto tra una e l’altra.
Almeno quattro volte l’anno stendere sul pavimento cera d’api diluita con acqua distillata al 50%. In seguito il trattamento si cristallizza, quindi può essere ripetuto con minore frequenza. Seguire sempre le indicazioni del rivenditore e del posatore.
Per evitare le macchie non versare sul pavimento diluenti, solventi, ammoniaca o prodotti contenenti gli stessi perché potrebbero danneggiarlo seriamente; se cade un liquido, passare subito una spugna bagnata e strizzata; quando si tratta di olio, dopo averlo raccolto con la spugna, usare il detergente per sgrassare. Se ci sono piante servono sottovasi rialzati che evitano ristagni. E per seggiole, divani e altri mobili ricorrere ai feltrini.
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