Fava e favino le coltivazioni che piacciono anche all’EU

Fava e Favino piacciono anche all’EU e permettono di avere fondi

Da diverso tempo la PAC, Politica Agricola Comune dell’Unione Europea è cambiata a favore della sostenibilità.

Vengono premiate, con importanti aiuti economici, tutte quelle azioni che vanno a favore della crescita e del miglioramento dei terreni. Tra queste azioni una molto importante è la rotazione delle colture con specie miglioratrici. In particolare, per gli appezzamenti superiori ai 10 ettari di terreno è obbligatoria la rotazione con almeno due colture, mentre per quelli con più di 30 ettari è obbligatoria la rotazione con tre colture.

E’ importante allora individuare quelle colture utili in senso migliorativo, come la soia e la colza, in questo articolo vi parleremo, però, in particolare, della Vicia faba L. maior o minor, in poche parole fava e favino, una coltura tipica delle nostre zone mediterranee.

Si tratta di leguminose, quindi, di per sé miglioratrici e adatte a rendere i terreni “stanchi” più ricchi di azoto e humus. Fava e favino hanno un mercato sia per l’alimentazione umana, sia per quella animale e possono essere anche coltivate per i sovescio, altra pratica “green oriented”, guardata con molto favore dall’Unione Europea.

Si tratta di una pianta annuale a sviluppo rapido, con steli tra gli 80 e 100 cm, fiori molto belli e vistosi! Predilige i terreni pesanti e argillosi ed è una grande consumatrice di acqua. Poche specie tollerano le gelate, ma in generale tutte resistono fino ai meno sei gradi. Un’aratura profonda e la “concia” del seme, per difenderlo da parassiti vegetali e animali sono fondamentali per la riuscita della cultura. Il concimante migliore in assoluto è a base di fosforo.

Dal momento che fava e favino resistono poco al freddo è meglio ricorrere alla semina primaverile, in realtà a fine inverno nel nostro Monferrato e nel nord Italia.

Fava e favino sono, infine, una coltura che piace molto all’Unione Europea e che per la PAC permette di avere fondi, ma piace anche a noi, in quanto è sostenibile e miglioratrice e, quindi, può solo contribuire alla crescita del nostro Monferrato!

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